Boni Legnami

Legni Artificiali

Presentano caratteristiche notevoli dal punto di vista strutturale e in molti casi sostituiscono egregiamente il legno naturale

I fogli di compensato, che di solito hanno dimensioni standard, come 155X300 cm, sono composti da un numero dispari di impiallacciature, solitamente di pioppo, di betulla o di mogano.
Più che di impiallacciatura tagliata a fette dal tronco di un albero si tratta di strati composti dal cosiddetto “derullato”, ossia di tornitura di tronchi.
La tornitura avviene lungo tutta la lunghezza. Il tronco viene così sottoposto ad una specie di srotolamento, un po’ come se si trattasse di un rotolo di carta igienica.
Gli strati sono sempre dispari.
O 3 o 5 o qualcuno di più quando si tratta di compensati a forte spessore che, in tal caso vengono denominati multistrati.
Un paniforte è invece costituito da una serie di listelli della sezione di 20x20 mm; molto pesante, estremamente rigido, di una robustezza eccezionale, non si inarca e non si svergola.
Con i paniforti si fanno oggetti che possono sopportare sollecitazioni eccezionali.
Di solito non si trovano già impiallacciati o verniciati, perché dato il loro costo ed il pregio si sottintende che la superficie sia destinata ad un ulteriore rivestimento.
I truciolari o truciolati sono pannelli il cui spessore commerciale va in genere dai 10 ai 20 mm; hanno la caratteristica di essere poco costosi e molto omogenei.
Sono formati da un impasto di collante a base di resine e segatura un po’ grossolana, prodotta espressamente e non ricavata dal riciclaggio di altre lavorazioni. I migliori truciolari usano segatura più fine lungo la superficie e più grossolana nella parte centrale.
Si tratta di un materiale che si presta molto all’incollatura, ma molto meno all’inchiodatura ed all’avvitatura, specie se queste sono eseguite di testa, ossia non attraverso il pannello, ma attraverso il bordo.
Molto utile e valido è il truciolare nobilitato. Per nobilitarlo si intende un truciolare rivestito di laminato plastico o impiallacciato con vero legno, come il mogano o il noce. In questo caso il truciolare perde la sua forte igroscopicità, offre superfici molto lisce e che non richiedono ulteriori rifiniture.

IL LAMELLARE
Il processo di produzione del legno lamellare incollato viene compiuto in appositi stabilimenti e consiste essenzialmente nella riduzione del tronco in assi e nella loro ricomposizione, tramite incollaggio, fino a dare origine a elementi di forma e dimensione prestabilite.
A tale proposito è molto interessante la possibilità di ottenere pezzi curvati anche di grande spessore.
Le caratteristiche tecniche del prodotto finito dipendono dal materiale di base e dai trattamenti che esso subisce; la conoscenza di tali caratteristiche da parte del progettista dovrebbe iniziare all’origine, dall’albero, cioè dal luogo in cui esso è cresciuto, dal suo taglio, dalle modalità di divisione del tronco per ricavarne assi, per spostarsi poi all’essiccazione, operazione questa molto importante, perché l’umidità residua del legno determina le future possibilità d’impiego del prodotto finito.
Le lamelle, superati i test dell’umidità e del controllo visivo, vengono unite di testa con giunzioni o innesti multipli a “becchi”.
La colla è spalmata a pioggia, sulle lamelle appena piallate, che vengono quindi sovrapposte a coltello, e poi pressate fra contrasti disposti in modo che il pezzo finito abbia la configurazione desiderata. La pressione di incollagio è di circa 8 kg su centimetro quadrato.
Dopo 12 ore si può disarmare la morsa (in realtà si tratta di uno stampo) e l’elemento lamellare può passare al reparto finitura (perfetta profilatura, piallatura, impregnatura o verniciatura).

L’MDF
Il pannello di Fibra a Media Densità (MDF) è composto da fibre di legno, legate da collanti a base di resine sintetiche, opportunamente pressate.
I pannelli sono compresi in un campo di spessori tra 1,8 e 50 mm ed in formati di varie dimensioni; si presentano in diverse versioni: pannelli normali, idrofughi, ignifughi. La distribuzione delle fibre e la compattezza uniforme in tutto lo spessore del pannello permettono perfette lavorazioni delle superfici e dei bordi.
Stabile, omogeneo e più duro degli altri legni artificiali, il pannello MDF si può fresare, tornire, incidere, pressare, con le prerogative di presentare sempre superfici levigate; quindi, facili da rifinire con impiallacciature, nobilitazioni, rivestimenti con P.V.C., verniciatura trasparenti o laccature.

Il Legno - © Edifai 1991